Il volume in pittura praticamente non esiste, in pittura trovano spazio la linea, la curva, il cerchio e via dicendo. La sfera, il cubo ed altro esistono solo nell’inganno della prospettiva. L’arte antica risolveva il quesito del volume tramite l’utilizzo dei piani, allo stesso modo molta pittura contemporanea ha utilizzato i piani per rendere l’idea “ volumetrica “ dello spazio. Basti pensare a tale proposito, all’arte di Campigli, dove la figurazione trova la propria esaltazione nella realizzazione totemica del soggetto e del volume, utilizzando i piani più che la prospettiva. Lo stesso Picasso, riprende lo stesso suggerimento cezaniano di vedere la natura attraverso le figure geometriche dopo il cubismo analitico passa alla pittura attraverso la visione di piani e non prospettica. Partendo da tale presupposto accostandosi all’arte di Pierluigi Cattaneo è possibile comprendere quel sottile passaggio che separa la “pittura” dalla scultura.

Cattaneo, pittore e scultore, ha trasferito le sue esigenze di scultore nella propria esperienza pittorica. Infatti la sua pittura plurimaterica si esalta nella ricerca di un volume che non è essenzialmente pittorico. Lo spazio del supporto rivela una esigenza volumetrica, è uno degli aspetti della ricerca pittorica che va dal volume al movimento. Ed è certamente il piacere, il gusto per la volumetria spaziale che si esaltano in questo artista che assegna al segno formale solo l’apparente scopo di catturare l’attenzione dell’osservatore per condurlo poi nel ritmo dell’opera stessa. Il ritmo, come la linea, è in Cattaneo fondamento di una soluzione emotiva per cui ogni elemento geometrico entra in relazione con le tonalità cromatiche.

Al di là della tecnica pittorica l’insieme semantico linguistico dell’espressione “pittorica” di Cattaneo sembra essere formalmente teso al raggiungimento di un equilibrio in cui l’intuizione spaziale e temporale trovano un senso estetico studiato e mediato.

Quanto si è osservato in merito all’azione “pittorica” di Cattaneo deve essere trasferito nella sua ricerca scultorea. In realtà Cattaneo è essenzialmente scultore e sono proprio i rapporti con questa forma ad influenzare la sua ricerca artistica. La forma, lo spazio e la loro organicità possiedono per questo artista il fascino dell’assoluto, di quell’ignoto fantastico che ogni autore sente e vede dentro di se e cerca poi di proiettare nel mondo oggettivo, tramite il proprio lavoro. D’altra parte, la scultura supera la materia, riuscendo a far scaturire la “vita” da elementi freddi ed inorganici come la pietra o il polistirolo, oppure da elementi organici quali il legno. Lo spirito artistico di Cattaneo nel lavorare queste materie dona loro il rigoglio e la freschezza della vita, la morbidezza e la leggerezza delle forme, la dolcezza dei contorni, in una totale quiete di robusta immobilità: e in fin dei conti, è questa la reale essenza della scultura. La scultura di Pierluigi Cattaneo assorbe tutti quei fattori che appartengono per essenza alla ricerca della scultura contemporanea, la verosimiglianza con l’oggettivo formale, come avviene ad esempio per le figure lignee, che attraggono l’osservatore con grande trasporto e fascino della dolcezza delle curve, la sottolineatura del tutto tondo e la morbidezza del levigato. Ma, a differenza di Moore il quale cerca nella scultura di andare oltre lo spazio, Cattaneo rimane vincolato all’esigenza dell’assoluto nella materialità di quell’armonia che è, per lui, manifestazione spirituale dell’arte.

L’opera di Pierluigi Cattaneo va osservata con attenzione, cercando di comprenderne tutte le sottili affermazioni e l’intelligente intuizione di una ricerca espressiva che oltrepassa i confini della realtà.

Antonio De Santis (Bergamo, aprile 1999)


 

BEYOND SCULPTURAL SPACE

 

In painting volume practically doesn’t exist, painting gives space to the line, the curve, the circle and so on. The sphere, the cube and others exist only in the deception of the perspective. Ancient art solved the question of volume through the use of planes, in the same way much of the contemporary painting has used planes to give the “volume-idea” of space. With regard to this, it is enough to think about Campigli’s art, where figuration finds its own exaltation in the totemic realization of the subject and of the volume, using planes more than perspective. Picasso himself, who takes the very suggestion from Cezanne to see nature through geometric figures, after analytical cubism goes on to painting through the view of planes, not the perspective view. Approaching Pierluigi Cattaneo’s art from this assumption, it is possible to understand that subtle passage that separates “painting” from sculpture.

Cattaneo, a painter and a sculptor, has transferred his requirements as a sculptor in his own painting experience. In fact his multi-material painting is exalted in the search for a volume that is not essentially a painting one. The space for the support reveals a volume-requirement, it is one of the aspects of the painting search going from volume to movement. And it is certainly the pleasure, the taste for the spatial disposition of masses that are exalted in this artist who assigns the formal sign only the apparent purpose of capturing the observer’s attention, to lead him then to the rhythm of the work itself. The rhythm, as well as the line, is in Cattaneo the basis of an emotional solution by which each geometric element establishes a relationship with chromatic shades.

Besides the painting technique, the semantic linguistic body of Cattaneo’s “painting” expression seems to tend formally to the achievement of a balance in which the space and time intuition finds an indirect, but looked for, aesthetic sense.

What has been noted for Cattaneo’s “painting” action must be transferred to his sculpture research. In reality Cattaneo is essentially a sculptor and it is exactly the relationships with this expression that affect his artistic research. The shape, space and their organic unity own for this artist the charm of the Absolute, of the imaginary Unknown, which every author feels and sees inside himself and then tries to project into the objective world, by means of his own work. On the other hand, the sculpture overcomes the material and manages to make “life” spring out of cold and inorganic elements such as stone or polystyrene, or out of organic elements such as wood. In working on these materials, Cattaneo’s artistic feeling gives them the luxuriance and the freshness of life, the softness and the lightness of the shapes, the sweetness of the contours, in the total tranquillity of steady immobility: and, after all, this is the real essence of sculpture. Pierluigi Cattaneo’s sculpture absorbs all those factors essentially belonging to the research of contemporary sculpture, the resemblance with the formal objective, as it happens, for instance, for the wooden figures, which attract the observer with great excitement and fascination for the sweetness of the curves, the underlining of the full relief and the softness of the smoothness. But, differently from Moore, who tries in sculpture to go beyond space, Cattaneo keeps bound to the need for the Absolute in the materiality of that harmony that is, to him, the spiritual manifestation of art.

Pierluigi Cattaneo’s work is to be observed with attention, in the attempt to understand all its subtle assertions and the intelligent intuition of an expressive search which goes beyond the boundaries of reality.

(Antonio De Santis, Bergamo aprile 1999)